Supercoppa italiana 2013

Supercoppa italiana 2013
Supercoppa TIM 2013
Competizione Supercoppa italiana
Sport Football pictogram.svg Calcio
Edizione 26ª
Organizzatore Lega Serie A
Date 18 agosto 2013
Luogo Italia Italia
Roma
Partecipanti 2
Formula gara unica
Impianto/i Stadio Olimpico
Risultati
Vincitore Juventus
(6º titolo)
Secondo Lazio
Statistiche
Miglior giocatore Francia Paul Pogba
Gol segnati 4
Pubblico 57 000
L'Olimpico - panoramio.jpg
Lo stadio Olimpico di Roma che ha ospitato la Supercoppa di Lega 2013
Cronologia della competizione
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La Supercoppa italiana 2013 è stata la 26ª edizione disputata il 18 agosto 2013[1] allo stadio Olimpico di Roma.[2] La sfida è stata disputata tra la Juventus, vincitrice della Serie A 2012-2013, e la Lazio, detentrice della Coppa Italia 2012-2013.

A conquistare il trofeo sono stati i bianconeri, che si sono imposti sui biancocelesti per 4-0.

Partecipanti

Squadre Qualificazione Partecipazioni precedenti
(il grassetto indica la vittoria)
Juventus Vincitore della Serie A 2012-2013 8 (19901995199719982002200320052012)
Lazio Vincitore della Coppa Italia 2012-2013 4 (1998200020042009)

Antefatti

Le settimane precedenti la finale si rivelarono piuttosto travagliate, a causa del mancato accordo tra i due club circa la sede di gara di quest'edizione: da una parte la Lazio che, volendo riproporre quanto accaduto nelle più recenti edizioni, premeva per giocare la partita a Pechino, scenario che avrebbe garantito al club capitolino maggiori guadagni; dall'altra una Juventus che, per onorare il già programmato impegno nell'International Champions Cup in Nordamerica, prediligeva un match all'interno dei confini nazionali, non rendendosi disponibile a una trasferta continentale.[5] In tutto ciò, anche la stessa data in cui giocare la sfida diventò motivo di una diatriba tra biancocelesti e juventini.

Per uscire da questo stallo, nel giugno del 2013 la Federcalcio e la Lega Serie A deliberarono — per la prima volta nella storia della Supercoppa — di giocare la partita all'Olimpico di Roma, ovvero in casa della squadra detentrice della coppa nazionale anziché, come fin lì consuetudine, sul campo di quella vincitrice dello scudetto.[2] Allo stesso tempo, alla società biancoceleste venne inizialmente garantito un indennizzo per il mancato scenario asiatico, con un guadagno minimo equivalente a quanto le sarebbe stato corrisposto in Cina, assegnando la sola cifra rimanente ai bianconeri;[6] nell'ottobre successivo il club torinese presentò ricorso contro questa suddivisione dei proventi,[7] che nel dicembre dello stesso anno venne accolto dall'alta corte di giustizia sportiva del CONI.[8]

Contesto

Prima di scendere in campo, sulla carta la Juventus godeva di un leggero favore nei pronostici. Ciò era dettato più che altro dall'essere i campioni d'Italia in carica, poiché le altalenanti prove offerte nel precampionato dai bianconeri avevano invece indotto gli addetti ai lavori a ridurre la forbice tra le due squadre;[9][10] in vista della finale, il tecnico dei torinesi Antonio Conte confermò pressoché l'undici base della precedente stagione, con l'unica novità dell'inserimento in attacco del neoacquisto Tévez, al debutto con la nuova maglia.[11]

Il centrocampista bianconero Paul Pogba, miglior giocatore della finale con un gol e un assist.[12]

Da par suo, una Lazio pur in relativa posizione d'inferiorità aveva dalla sua il vantaggio ambientale del giocare, formalmente, in casa, potendo inoltre puntare sulla spinta propulsiva dell'allora recente vittoria nella finale di coppa;[13] anche l'allenatore biancoceleste Vladimir Petković decise di non stravolgere la formazione della precedente annata, ricorrendo solamente al debutto del nuovo arrivato Biglia in difesa[14] e, causa uno stiramento occorso a Konko nelle ore precedenti il match, rispolverando Cavanda dal 1' dopo molti mesi.[3][4]

La partita

Arbitrata da Gianluca Rocchi, il primo tempo della sfida vide una lieve prevalenza a tinte bianconere, coi biancocelesti comunque protagonisti di azioni degne di nota. Le sorti dell'incontro mutarono dopo 20', quando in uno scontro di gioco tra Radu e Marchisio lo juventino ebbe la peggio, rimediando un infortunio al ginocchio che costrinse Conte al cambio con Pogba: il centrocampista francese — poi nominato migliore in campo a fine partita[12] — impiegò pochi minuti dal suo ingresso per portare in vantaggio i torinesi,[15] battendo il portiere capitolino Marchetti con una girata di sinistro in area, nata dagli sviluppi di uno schema su calcio di punizione. La Lazio sfiorò il pareggio poco prima dell'intervallo col già citato Radu, autore di un tiro da fuori diretto all'incrocio che l'estremo difensore juventino Buffon deviò non senza difficoltà in angolo.[16] La prima frazione si chiuse coi bianconeri avanti di misura, aggressivi nel loro 3-5-2 ma a tratti imprecisi,[3] e una squadra laziale che si mostrava troppo attendista, pagando inoltre la scarsa vena da trequartista di Hernanes nel 4-2-3-1 disegnato da Petković.[4]

Completamente agli antipodi si rivelò invece il secondo tempo, con la Juventus che salì in cattedra e legittimò il successo con un ampio scarto di reti.[15] La ripresa iniziò con la formazione biancoceleste in avanti alla ricerca del gol del pari, tuttavia così scoprendosi e lasciando il fianco alle azioni in rimessa dei piemontesi.[3][4] Ciò è quel che accadde al 52' quando un corner battuto dalla Lazio si trasformò in un contropiede bianconero, col duo difensivo Lichtsteiner-Chiellini a sganciarsi in avanti, e lo svizzero a fornire l'assist all'italiano per il tap-in sottoporta del raddoppio. La retroguardia capitolina si smarrì improvvisamente:[9][17] dopo due minuti subì il terzo gol, siglato stavolta dallo stesso Lichtsteiner con un rasoterra, a coronamento di uno sfondamento propiziato da un triangolo con Vučinić, mentre al 56' arrivò il poker definitivo di Tévez, il quale mise a referto la sua prima rete juventina insaccando sugli sviluppi di una prolungata azione dei torinesi nell'area avversaria, chiudendo di fatto la gara.[3][16] Da qui allo scadere, il solo Klose cercò senza successo il gol della bandiera laziale.[4][15]

Al fischio finale, la Juventus sollevò la sesta supercoppa nazionale della sua storia, bissando il successo del 2012[16] e appaiando al contempo il Milan in testa alla classifica dei plurivincitori della manifestazione;[4] oltre a Pogba e Lichtsteiner, risalto venne dato alla prova di sacrificio offerta in avanti da Tévez. La Lazio rimase invece ferma ai suoi tre successi, collezionando con quest'edizione la seconda sconfitta nella manifestazione; accenti negativi vennero posti sull'esclusione in difesa di González e Onazi in favore di Biglia, nonché su un Klose lasciato troppo solo in balìa della retroguardia bianconera.[9][10]

Tabellino

Roma
18 agosto 2013, ore 21:00 CEST
Juventus 4 – 0
referto
Lazio Stadio Olimpico (57 000 spett.)
Arbitro:  Rocchi (Firenze)

Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
Manica destra
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Juventus
Manica sinistra
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Calzettoni
Calzettoni
Lazio

Formazioni

Juventus
   
P 1 Italia Gianluigi Buffon (c)
D 15 Italia Andrea Barzagli Ammonizione al 43’ 43’ Uscita al 75’ 75’
D 19 Italia Leonardo Bonucci
D 3 Italia Giorgio Chiellini
C 26 Svizzera Stephan Lichtsteiner   Uscita al 82’ 82’
C 23 Cile Arturo Vidal
C 21 Italia Andrea Pirlo
C 8 Italia Claudio Marchisio   Uscita al 20’ 20’
C 22 Ghana Kwadwo Asamoah
A 10 Argentina Carlos Tévez
A 9 Montenegro Mirko Vučinić
A disposizione:
P 30 Italia Marco Storari
D 4 Uruguay Martín Cáceres   Ingresso al 75’ 75’
D 5 Italia Angelo Ogbonna   Ingresso al 82’ 82’
D 11 Italia Paolo De Ceglie
C 6 Francia Paul Pogba   Ingresso al 20’ 20’
C 17 Italia Luca Marrone
C 20 Italia Simone Padoin
C 33 Cile Mauricio Isla
A 12 Italia Sebastian Giovinco
A 14 Spagna Fernando Llorente
A 27 Italia Fabio Quagliarella
A 32 Italia Alessandro Matri
Allenatore:
Italia Antonio Conte
Juventus-Lazio 2013-08-18.svg
Lazio
   
P 22 Italia Federico Marchetti
D 39 Belgio Luís Pedro Cavanda
D 3 Brasile André Dias Ammonizione al 59’ 59’
D 20 Italia Giuseppe Biava
D 26 Romania Ștefan Radu   Uscita al 58’ 58’
C 24 Italia Cristian Daniel Ledesma (c)   Uscita al 56’ 56’
C 87 Italia Antonio Candreva
C 5 Argentina Lucas Biglia
C 8 Brasile Hernanes Ammonizione al 31’ 31’ Uscita al 70’ 70’
C 19 Bosnia ed Erzegovina Senad Lulić
A 11 Germania Miroslav Klose
A disposizione:
P 1 Argentina Albano Bizzarri
P 95 Albania Thomas Strakosha
D 2 Francia Michaël Ciani
D 85 Argentina Diego Novaretti
C 4 Italia Luca Crecco
C 10 Brasile Ederson   Ingresso al 56’ 56’
C 15 Uruguay Álvaro González
C 23 Nigeria Ogenyi Onazi   Ingresso al 70’ 70’
C 27 Albania Lorik Cana
A 18 Rep. Ceca Libor Kozák
A 25 Italia Antonio Rozzi
A 99 Italia Sergio Floccari   Ingresso al 58’ 58’
Allenatore:
Svizzera Vladimir Petković