Coppa Intercontinentale (3)

 

Coppa Intercontinentale
Altri nomi
  • Coppa Intercontinentale dei Club Campioni
  • Coppa Euro-Sudamericana Toyota
  • Coppa EUSA
Sport Football pictogram.svg Calcio
Tipo squadre di club
Organizzatore CONMEBOL e UEFA
Titolo Campione del mondo FIFA
Cadenza annuale
Apertura dicembre
Partecipanti 2
Formula And. e rit. (Dal 1960 al 1979)
Gara unica (Dal 1980 al 2004)
Storia
Fondazione 1960
Soppressione 2004
Numero edizioni 43
Ultimo vincitore Porto
Record vittorie
Coppa Intercontinentale.svg
trofeo o riconoscimento

La Coppa Intercontinentale fu una competizione calcistica tenutasi annualmente tra il 1960 e il 2004 tra i club campioni in carica d'Europa e del Sudamerica.

Inizialmente la sua denominazione per esteso era "Coppa Intercontinentale dei Club Campioni", come aveva richiesto la FIFA per concedere la propria approvazione, dal 1980 cambiò il proprio nome in "Coppa Europeo-Sudamericana" (European/South American Toyota Cup), o più brevemente come "Coppa EUSA" (en. EUSA Cup) divenendo anche nota come "Coppa Europeo-Sudamericana Toyota" o Toyota Cup per motivi commerciali. Era gestita congiuntamente dalle confederazioni europea (UEFA) e sudamericana (CONMEBOL), e riconosciuta anche dalla FIFA come competizione ufficiale nonostante non sia stata da essa organizzata. Nel 2005, infine, essa si fuse con la Coppa del mondo per club FIFA.

Nonostante l'esistenza in passato di diversi tornei che rivendicavano il diritto di assegnare il titolo simbolico di campione del mondo (il Football World Championship, il Trofeo Sir Thomas Lipton, la Copa Rio e la Pequeña Copa del Mundo), la FIFA riconosce solo la Coppa Intercontinentale come legittima antecedente della propria Coppa del mondo per club.

Benché non vi sia corrispondenza statistica fra le due competizioni, sussiste tuttavia una coincidenza giuridica: sin dalle origini della manifestazione, infatti, la FIFA considerava l'Intercontinentale una competizione mondiale in illo tempore poiché disputata dai rappresentanti dei due continenti con maggior sviluppo nella disciplina a livello di club, e successo a livello di nazionali, nonché gli unici in cui si disputavano tornei confederali all'epoca della sua inaugurazione. Nel 2017, infine, la FIFA ha equiparato i titoli della Coppa del mondo per club e della Coppa Intercontinentale, riconoscendo a posteriori anche i vincitori dell'Intercontinentale come detentori del titolo ufficiale di "campione del mondo FIFA", inizialmente attribuito soltanto ai vincitori della Coppa del mondo per club.

Formula

La competizione si è sempre svolta annualmente. Dall'esordio nel 1960 all'edizione del 1979 le due sfidanti si incontravano in una gara d'andata e in una di ritorno nei rispettivi stadi; il continente in cui si disputava la partita di ritorno era alternato, sempre con cadenza annuale. Fino al 1968 era dichiarata campione la squadra che raccoglieva più punti, sicché in caso di parità dopo le due gare si disputava uno spareggio in uno stato diverso, comunque nel continente della formazione che aveva disputato in casa la gara di ritorno. Dal 1969 il regolamento fu modificato, introducendo la differenza reti in luogo della somma dei punti e abolendo così gli spareggi.

La collocazione nel calendario della manifestazione era instabile, al punto che le edizioni del 1975 e del 1978 non furono disputate per un mancato accordo sulle date in cui giocare. Dal 1980, con il trasferimento in Giappone come sede fissa e la sponsorizzazione da parte della Toyota, l'Intercontinentale si disputò in partita unica (dopo un primo esperimento nel 1973) e sempre al termine dell'anno solare.

Storia

Gli esordi

Il secondo trionfo del Peñarol nel 1966; gli uruguaiani furono tra i maggiori protagonisti delle prime edizioni del torneo.

La Coppa Intercontinentale dei Club Campioni fu, nel 1960, la prima manifestazione ufficiale che individuava il miglior club al mondo. In quell'anno il Real Madrid aveva conquistato la sua quinta Coppa dei Campioni consecutiva e, se il dominio delle merengues nell'allora unica competizione UEFA era indiscutibile, per poter essere dichiarati i migliori al mondo gli spagnoli avrebbero dovuto confrontarsi con la più forte rappresentante dell'unico altro continente al tempo calcisticamente sviluppato, il Sudamerica.

Per questa esigenza, la CONMEBOL organizzò un torneo per campioni nazionali simile a quello nato cinque anni prima in Europa, che fu chiamato Coppa Libertadores: il vincitore si sarebbe incontrato in una doppia sfida contro i campioni dell' UEFA. Trent'anni dopo la Coppa Jules Rimet per le Nazionali, la Coppa Intercontinentale permise di laureare anche fra i club una squadra campione del mondo.

Dall'iniziale prestigio al progressivo declino

Nestor Combin, attaccante del Milan, accasciato al suolo dopo i duri scontri del 1969 coi giocatori dell'Estudiantes (LP).

Il torneo affascinò subito i tifosi europei ma ancor di più quelli sudamericani, che vi vedevano un obiettivo decisamente superiore alla stessa Libertadores. Il clima surriscaldato rese le trasferte nell'emisfero australe molto impegnative, e le squadre europee a volte subirono ben poco ospitali accoglienze da parte dei paesi sudamericani: su tutte la finale di ritorno del 1969 a Buenos Aires tra l' Estudiantes (LP) e i trionfatori del Milan, al termine della quale il rossonero d'origine argentina Nestor Combin fu arrestato per presunta renitenza alla leva, e rilasciato all'alba solo dopo aver mosso le vie della diplomazia. A causa di simili intemperanze e della difficile collocazione nel calendario internazionale, le fortune della coppa dei due mondi negli anni 1970 scemarono tanto rapidamente quanto erano cresciute nel decennio precedente.

Nel 1971 gli olandesi dell'Ajax furono i primi a rinunciare alla competizione, sostituiti dal Panathīnaïkos finalista perdente di Coppa dei Campioni; nel 1973 gli olandesi declinarono nuovamente, sostituiti dalla Juventus: la finale si disputò a Roma, il solo caso, dal 1960 al 1979, in cui il trofeo non fu assegnato con sfide di andata e ritorno. Nel 1974 il Bayern Monaco rinunciò, sostituito dall'Atlético Madrid, che diventò l'unico club ad aggiudicarsi la Coppa Intercontinentale come vicecampione del proprio continente.

Nel 1975 la manifestazione non fu disputata: le eventuali finaliste sarebbero state il Bayern e l'Independiente. Nel 1977 il Liverpool rifiutò e cedette il suo posto ai vicecampioni del Borussia Mönchengladbach. Nel 1978, per la seconda volta, la competizione non ebbe luogo: le eventuali finaliste sarebbero state il Liverpool e il Boca Juniors. Nel 1979, infine, anche il Nottingham Forest rinunciò in favore dei vicecampioni del Malmö FF.

La rinascita in Giappone

Platini e Scirea col trofeo vinto nel 1985 dalla Juventus, prima squadra europea a far propria la competizione dopo il cambio di formula.

Nuovo impulso alla manifestazione arrivò nel 1980 per mano della Toyota, che propose a UEFA e CONMEBOL di rilevare i diritti di commercializzazione del torneo, inglobandolo in un appuntamento annuale da disputarsi in gara unica in Giappone; nell'occasione la casa automobilistica affiancò al nome canonico della manifestazione quello commerciale di Toyota Cup (e imponendo di conseguenza, fino al 1998, il divieto agli sponsor di maglia per le squadre partecipanti).

La nuova formula ebbe il merito di ridare assoluta regolarità al torneo, anche se tolse ai tifosi il contatto diretto con la manifestazione, ora disputata in campo neutro; nello specifico, per lungo tempo a Tokyo e nelle ultime tre edizioni a Yokohama. Toyota sottoscrisse anche accordi con la UEFA per mettersi al riparo, con pesanti penali, da un eventuale ritiro dei club europei, com'era successo nel recente passato. Le squadre del vecchio continente impiegarono anni per tornare a imporsi, cogliendo il primo successo con la Juventus nel 1985; da qui in avanti, tuttavia, la competitività del calcio europeo crebbe parallelamente alla sua forza economica, che attraeva nella Coppa dei Campioni i più forti calciatori del pianeta, grazie anche alla sempre maggiore permeabilità delle frontiere. A cavallo tra secondo e terzo millennio, dal 1995 al 2002, i trofei intercontinentali furono vinti da club europei in sette occasioni su otto.

Nel 2004 il comitato organizzativo UEFA-CONMEBOL, in accordo con la FIFA, decise di abolire la Coppa Intercontinentale, e dall'anno successivo fu inaugurata (dopo un'edizione sperimentale tenutasi nel 2000) la Coppa del mondo per club FIFA, torneo organizzato direttamente dalla federazione internazionale e riservato ai sei club vincitori dei tornei continentali delle sei confederazioni calcistiche che, a differenza della Coppa Intercontinentale, è obbligatorio per tutte le squadre qualificatesi attraverso i propri trofei continentali.

 

Il trofeo negli anni

Il trofeo assegnato nella competizione, nota per esteso come "Coppa Intercontinentale dei Club Campioni", non ha subito cambiamenti estetici dalla prima edizione del 1960 a quella del 2004, quando venne assorbita dalla nuova Coppa del mondo per club FIFA.

Dal 1980 in poi, al trofeo della Coppa Intercontinentale venne affiancato quello della Toyota Cup (Coppa Toyota), in coincidenza con la sopravvenuta sponsorizzazione della competizione da parte della Toyota, che la rinominò in "Coppa Europeo-Sudamericana Toyota": il cerimoniale di premiazione della squadra vincitrice prevedeva la consegna della Coppa Intercontinentale al capitano, mentre il compito di sollevare la Toyota Cup era affidato al suo vice; inoltre il migliore giocatore del match veniva premiato con una vettura della casa automobilistica.

Da sinistra: Oscar Ruggeri e Nery Pumpido sorreggono la Toyota Cup, mentre Héctor Enrique stringe la Coppa Intercontinentale, dopo la vittoria del River Plate nell'edizione 1986.

Albo d'oro

 

Anno Vincitore Risultato Finalista
1960
Dettagli
Spagna Real Madrid 0 - 0
5 - 1
Uruguay Peñarol
1961
Dettagli
Uruguay Peñarol 0 - 1
5 - 0
2 - 1
Portogallo Benfica
1962
Dettagli
Brasile Santos 3 - 2
5 - 2
Portogallo Benfica
1963
Dettagli
Brasile Santos 2 - 4
4 - 2
1 - 0
Italia Milan
1964
Dettagli
Italia Inter 0 - 1
2 - 0
1 - 0 d.t.s.
Argentina Independiente
1965
Dettagli
Italia Inter 3 - 0
0 - 0
Argentina Independiente
1966
Dettagli
Uruguay Peñarol 2 - 0
2 - 0
Spagna Real Madrid
1967
Dettagli
Argentina Racing Club 0 - 1
2 - 1
1 - 0
Scozia Celtic
1968
Dettagli
Argentina Estudiantes (LP) 1 - 0
1 - 1
Inghilterra Manchester Utd
1969
Dettagli
Italia Milan 3 - 0
1 - 2
Argentina Estudiantes (LP)
1970
Dettagli
Paesi Bassi Feyenoord 2 - 2
1 - 0
Argentina Estudiantes (LP)
1971
Dettagli
Uruguay Nacional 1 - 1
2 - 1
Grecia Panathīnaïkos[23]
1972
Dettagli
Paesi Bassi Ajax 1 - 1
3 - 0
Argentina Independiente
1973
Dettagli
Argentina Independiente 1 - 0 Italia Juventus[24]
1974
Dettagli
Spagna Atlético Madrid 0 - 1
2 - 0
Argentina Independiente
1975 - - -
1976
Dettagli
Germania Ovest Bayern Monaco 2 - 0
0 - 0
Brasile Cruzeiro
1977
Dettagli
Argentina Boca Juniors 2 - 2
3 - 0
Germania Ovest Borussia Mönchengladbach
1978 - - -
1979
Dettagli
Paraguay Olimpia 1 - 0
2 - 1
Svezia Malmö FF
1980
Dettagli
Uruguay Nacional 1 - 0 Inghilterra Nottingham Forest
1981
Dettagli
Brasile Flamengo 3 - 0 Inghilterra Liverpool
1982
Dettagli
Uruguay Peñarol 2 - 0 Inghilterra Aston Villa
1983
Dettagli
Brasile Grêmio 2 - 1 d.t.s. Germania Ovest Amburgo
1984
Dettagli
Argentina Independiente 1 - 0 Inghilterra Liverpool
1985
Dettagli
Italia Juventus 2 - 2 d.t.s.
4 - 2 d.c.r.
Argentina Argentinos Juniors
1986
Dettagli
Argentina River Plate 1 - 0 Romania Steaua Bucarest
1987
Dettagli
Portogallo Porto 2 - 1 d.t.s. Uruguay Peñarol
1988
Dettagli
Uruguay Nacional 2 - 2 d.t.s.
7 - 6 d.c.r.
Paesi Bassi PSV
1989
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Italia Milan 1 - 0 d.t.s. Colombia Atlético Nacional
1990
Dettagli
Italia Milan 3 - 0 Paraguay Olimpia
1991
Dettagli
Jugoslavia Stella Rossa 3 - 0 Cile Colo-Colo
1992
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Brasile San Paolo 2 - 1 Spagna Barcellona
1993
Dettagli
Brasile San Paolo 3 - 2 Italia Milan[30]
1994
Dettagli
Argentina Vélez Sarsfield 2 - 0 Italia Milan
1995
Dettagli
Paesi Bassi Ajax 0 - 0 d.t.s.
4 - 3 d.c.r.
Brasile Grêmio
1996
Dettagli
Italia Juventus 1 - 0 Argentina River Plate
1997
Dettagli
Germania Borussia Dortmund 2 - 0 Brasile Cruzeiro
1998
Dettagli
Spagna Real Madrid 2 - 1 Brasile Vasco da Gama
1999
Dettagli
Inghilterra Manchester Utd 1 - 0 Brasile Palmeiras
2000
Dettagli
Argentina Boca Juniors 2 - 1 Spagna Real Madrid
2001
Dettagli
Germania Bayern Monaco 1 - 0 d.t.s. Argentina Boca Juniors
2002
Dettagli
Spagna Real Madrid 2 - 0 Paraguay Olimpia
2003
Dettagli
Argentina Boca Juniors 1 - 1 d.t.s.
3 - 1 d.c.r.
Italia Milan
2004
Dettagli
Portogallo Porto 0 - 0 d.t.s.
8 - 7 d.c.r.
Colombia Once Caldas

Statistiche

Vittorie per club

Arrigo Sacchi e Franco Baresi, rispettivamente allenatore e capitano del Milan, posano con la Coppa Intercontinentale 1989; i rossoneri sono tra i più titolati nella competizione, a pari merito con Peñarol, NacionalReal Madrid e Boca Juniors.
Club Vittorie Anni
Uruguay Peñarol 3 1961, 1966, 1982
Uruguay Nacional 3 1971, 1980, 1988
Italia Milan 3 1969, 1989, 1990
Spagna Real Madrid 3 1960, 1998, 2002
Argentina Boca Juniors 3 1977, 2000, 2003
Brasile Santos 2 1962, 1963
Italia Inter 2 1964, 1965
Argentina Independiente 2 1973, 1984
Brasile San Paolo 2 1992, 1993
Paesi Bassi Ajax 2 1972, 1995
Italia Juventus 2 1985, 1996
Germania Bayern Monaco 2 1976, 2001
Portogallo Porto 2 1987, 2004
Argentina Racing Club 1 1967
Argentina Estudiantes (LP) 1 1968
Paesi Bassi Feyenoord 1 1970
Spagna Atlético Madrid 1 1974
Paraguay Olimpia 1 1979
Brasile Flamengo 1 1981
Brasile Grêmio 1 1983
Argentina River Plate 1 1986
Serbia Stella Rossa 1 1991
Argentina Vélez Sarsfield 1 1994
Germania Borussia Dortmund 1 1997
Inghilterra Manchester Utd 1 1999

Vittorie per nazione

Nazione Vittorie N°Squadre Anni
Argentina Argentina 9 6 1967, 1968, 1973, 1977, 1984, 1986, 1994, 2000, 2003
Italia Italia 7 3 1964, 1965, 1969, 1985, 1989, 1990, 1996
Uruguay Uruguay 6 2 1961, 1966, 1971, 1980, 1982, 1988
Brasile Brasile 6 4 1962, 1963, 1981, 1983, 1992, 1993
Spagna Spagna 4 2 1960, 1974, 1998, 2002
Paesi Bassi Paesi Bassi 3 2 1970, 1972, 1995
Germania Germania 3 2 1976, 1997, 2001
Portogallo Portogallo 2 1 1987, 2004
Paraguay Paraguay 1 1 1979
Jugoslavia Jugoslavia 1 1 1991
Inghilterra Inghilterra 1 1 1999

Vittorie per confederazione

Confederazione Vittorie N°Nazioni N°Squadre
CONMEBOL 22 4 13
UEFA 21 7 12

Miglior giocatore

Premio assegnato a partire dal 1980.

 

Anno Nome Club
1980 Uruguay Waldemar Victorino Nacional
1981 Brasile Zico Flamengo
1982 Brasile Jair Peñarol
1983 Brasile Renato Gaúcho Grêmio
1984 Argentina José Percudani Independiente
1985 Francia Michel Platini Juventus
1986 Uruguay Antonio Alzamendi River Plate
1987 Algeria Rabah Madjer Porto
1988 Uruguay Santiago Ostolaza Nacional
1989 Italia Alberigo Evani Milan
1990 Paesi Bassi Frank Rijkaard Milan
1991 Jugoslavia Vladimir Jugović Stella Rossa
1992 Brasile Raí San Paolo
1993 Brasile Toninho Cerezo San Paolo
1994 Argentina Omar Asad Vélez Sarsfield
1995 Paesi Bassi Danny Blind Ajax
1996 Italia Alessandro Del Piero Juventus
1997 Germania Andreas Möller Borussia Dortmund
1998 Spagna Raúl Real Madrid
1999 Galles Ryan Giggs Manchester Utd
2000 Argentina Martín Palermo Boca Juniors
2001 Ghana Samuel Kuffour Bayern Monaco
2002 Brasile Ronaldo Real Madrid
2003 Argentina Matías Donnet Boca Juniors
2004 Portogallo Maniche Porto

Coppa del mondo per club FIFA

Coppa del mondo per club FIFA
Altri nomi Campionato mondiale per club FIFA (2000)[1]
Coppa Toyota del campionato mondiale per club FIFA (2005)
Sport  Calcio
Tipo Club
Federazione FIFA
Organizzatore FIFA
Titolo Campione del mondo FIFA[2][3][4]
Cadenza Annuale
Apertura Variabile
Partecipanti Vincitori del principale torneo continentale delle sei confederazioni affiliate alla FIFA, più il vincitore del campionato nazionale del paese ospitante
Formula Eliminazione diretta
Sito Internet FIFA.com
Storia
Fondazione 2000
Numero edizioni 19
Detentore Real Madrid
Record vittorie Real Madrid (5)
Prossima edizione Arabia Saudita 2023

Trofeo o riconoscimento

La Coppa del mondo per club FIFA (in inglese FIFA Club World Cup) è una competizione calcistica per club che assegna il titolo di campione del mondo.

Fin dalla sua prima edizione hanno diritto a partecipare le squadre vincitrici dei tornei continentali organizzati dalle sei confederazioni appartenenti alla FIFA. Quindi oltre agli europei vincitori della UEFA Champions League e ai sudamericani detentori della Coppa Libertadores, che fino al 2004 si contendevano in gara unica la Coppa Intercontinentale, alla competizione prendono parte anche i campioni centro-nordamericani della CONCACAF Champions League, quelli africani della CAF Champions League, quelli asiatici della AFC Champions League e quelli oceaniani dell'OFC Champions League. Inoltre dal 2007 partecipa anche la squadra vincitrice del campionato della nazione ospitante. Dal 2025 il torneo si allargherà a 32 partecipanti e si svolgerà con cadenza quadriennale.[5]

In continuità con la Coppa Intercontinentale, fino al 2008 la manifestazione si è disputata stabilmente in Giappone. A partire dall'anno successivo invece il paese organizzatore viene selezionato dalla FIFA, similmente a quanto avviene per le competizioni riservate alle squadre nazionali. Finora le edizioni si sono svolte in paesi asiatici; l’unica edizione che si sarebbe dovuta ospitare in Europa, con il nome di Campionato mondiale per club, fu quella successiva all’inaugurale, ovvero in Spagna nel 2001.

Le edizioni sono state vinte solo da club europei e sudamericani, che in passato potevano disputare la Coppa Intercontinentale. I primi hanno trionfato nelle edizioni dal 2007 al 2011 e dal 2013 in poi, mentre i secondi (tutti brasiliani) solo nelle prime tre edizioni e nella nona (2000, 2005, 2006 e 2012). Il record di vittorie appartiene al Real Madrid, che ha trionfato cinque volte nella competizione, di cui tre vittorie consecutive tra il 2016 e il 2018.

Formula[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2008 la formula del torneo prevede un turno eliminatorio preliminare tra la squadra campione oceaniana e quella vincitrice del campionato del Paese ospitante.

La vincente di tale spareggio accede al primo turno a eliminazione diretta cui già sono presenti le tre squadre campioni continentali centro-nordamericanaafricana e asiatica. Tali quattro squadre sono accoppiate per sorteggio in un turno eliminatorio a partita unica; le vincitrici affrontano le due semifinaliste di diritto, le campioni d'Europa e del Sudamerica.

Le semifinaliste vincenti disputano la finale per il primo posto, quelle sconfitte per il terzo. La finale per il quinto posto non è più prevista a partire dall'edizione del 2022.

Il regolamento prevede che, qualora la vincitrice di una delle competizioni continentali sia del Paese ospitante, il posto della vincitrice del campionato locale è preso dalla finalista perdente del torneo continentale. Questa eventualità è occorsa in tre casi, nel 2007, nel 2008 e nel 2022.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

Prima della nascita della Coppa del mondo per club FIFA sono stati fatti vari tentativi di organizzare un torneo che individuasse il miglior club a livello mondiale, come il Football World Championship (tra il 1887 e il 1902), il Sir Thomas Lipton Trophy (tra il 1909 e il 1911),[6] la Copa Rio (tra il 1951 e il 1952), la Pequeña Copa del Mundo (tra il 1952 e il 1957)[7] e la Coppa Intercontinentale (tra il 1960 e il 2004).

La FIFA, comunque, riconosce unicamente la Coppa Intercontinentale (organizzata dalle confederazioni UEFA e CONMEBOL),[8][9] come antecedente ufficiale della Coppa del mondo per club nonché come torneo mondiale in illo tempore. Inoltre, il 27 ottobre 2017 la Federazione ha stabilito che il titolo assegnato dall'Intercontinentale è da considerarsi come titolo di "campione del mondo FIFA",[4][10][11] equiparandolo a quello inizialmente attribuito soltanto alla Coppa del mondo per club.[12][13]

Tutte le altre manifestazioni, al contrario, non sono da ritenersi competizioni legate alla FIFA, né tantomeno assegnatarie del titolo ufficiale di "campione del mondo". Un caso particolare è rappresentato dalla Copa Rio, competizione non ufficiale[14][15][16] che ha ricevuto da parte della FIFA il riconoscimento di "prima competizione per club di livello mondiale".[17][18]

La Copa Rio (1951-1952)[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Torneo Internazionale dei Club Campioni.

Il Torneo Internazionale dei Club Campioni (uffic. pt. Torneio Internacional de Clubes Campeões), più noto come Copa Rio per il nome del trofeo, fu una competizione alla quale venivano invitati otto club campioni nazionali in carica appartenenti alle nazioni meglio classificate al Campionato Mondiale di Calcio 1950 (salvo defezioni), che si svolgeva in Brasile ed era organizzata dalla Confederação Brasileira de Desportos (CBD) con la supervisione ufficiosa della Fédération Internationale de Football Association (FIFA) durante gli anni cinquanta del XX secolo.

La FIFA, sebbene non la ritenga un torneo ufficiale a differenza della Coppa Intercontinentale e della Coppa del mondo per club, riconosce la Copa Rio 1951, vinta dal Palmeiras, come il primo torneo per club di livello mondiale.[17] L'edizione 1952 vinta dal Fluminense, invece, non è stata presa in considerazione dalla FIFA a causa delle carenze organizzative che la afflissero.[19][18] Alla Copa Rio seguì un'altra competizione nel 1953 chiamata Torneio Octogonal Rivadavia Corrêa Meyer e vinta dal Vasco da Gama. Questo torneo si differenzia dal precedente per la predominanza di squadre brasiliane, 5 su 8, perdendo in tal modo l'aspetto internazionale della Copa Rio.

La Coppa Intercontinentale (1960-2004)[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Coppa Intercontinentale (calcio).

Solo nel 1960 venne inaugurata la prima manifestazione ufficiale che individuava la migliore squadra calcistica di club al mondo, ovvero la Coppa Intercontinentale. Inizialmente la formula del torneo prevedeva una doppia sfida, in Europa e in Sud America, più un eventuale spareggio, che venne successivamente abolito. La competizione divenne sempre meno attraente per i club europei nel corso degli anni sessanta, per il trattamento poco sportivo che le squadre sudamericane offrivano nelle partite interne alle squadre europee. In particolare una trasferta del Milan in terra argentina vide gesti di violenza ai danni dei calciatori italiani. Questi episodi e la difficoltà a trovare una collocazione stabile nel calendario causarono la progressiva riluttanza delle squadre europee ad affrontare le trasferte sudamericane, mettendo a rischio la sopravvivenza del torneo stesso.

In seguito la competizione ritrovò stabilità grazie all'interessamento della casa automobilistica giapponese Toyota. Dal 1980 la manifestazione fu ridotta ad una sola gara, giocata nel mese di dicembre in Giappone, prima a Tokyo poi a Yokohama, e alla coppa vera e propria fu affiancata la Toyota Cup (Coppa Toyota), premio offerto dallo sponsor del torneo, il quale donava anche un'auto al miglior giocatore dell'incontro.[20]

La nascita del mondiale per club (2000)[modifica | modifica wikitesto]

Lo stadio Maracanã, sede della finale del primo Campionato mondiale per club tra Corinthians e Vasco da Gama, l'unica ad oggi tra squadre della stessa nazionalità.

Sul finire del secolo tuttavia, la FIFA, che dalla sua fondazione aveva sempre limitato le sue attività nell'ambito delle formazioni nazionali, cominciò a manifestare interesse per un proprio ingresso diretto nel business sempre più fiorente intorno alle società di club. Infatti la Coppa Intercontinentale, cioè la manifestazione che laureava il club campione del mondo, era gestita direttamente dalle due confederazioni continentali, la UEFA e la CONMEBOL. Ma il massimo organismo del calcio cominciò a pensare ad una manifestazione che comprendesse squadre da ogni parte del pianeta anche per la progressiva crescita del calcio negli altri continenti.[21]

Fu così che nel gennaio 2000 fu organizzata la prima edizione del Campionato mondiale per club, alla quale vennero invitati i campioni delle sei confederazioni continentali, più una seconda formazione per l'Europa (il Real Madrid campione del mondo in carica) e il Sud America (il Corinthians campione del Brasile, paese ospitante). Alcuni club rinunciarono e furono sostituiti, le otto società rimaste furono radunate in due gironi i cui vincitori disputarono la finale. Il torneo si contraddistinse, però, per la sufficienza con cui fu affrontato dalle due compagini europee, il Real Madrid e il Manchester UnitedRoberto Carlos, giocatore brasiliano del Real Madrid, dichiarò che era stata più importante la Coppa Intercontinentale disputata dai madrileni contro il Boca Juniors rispetto al torneo organizzato dalla FIFA;[22][23] emblematica fu, inoltre, la non esultanza di Dida, allora portiere del Corinthians, quando Edmundo fallì il rigore decisivo che diede il titolo alla squadra paulista nell'edizione pilota del 2000.

La FIFA tentò di mettere in piedi una seconda edizione nel 2001 in Spagna, ma il progetto naufragò di fronte a una serie di difficoltà oggettive, in primis l'impossibilità di trovare spazio in un calendario sempre più intasato d'impegni. Il secondo problema fu congiunturale e legato al fallimento del partner commerciale incaricato di sovraintendere alla manifestazione. La questione più insolubile, però, era quella relativa alla permanenza della Coppa Intercontinentale che, agli occhi dei tifosi, dei giornalisti e degli addetti ai lavori stessi, rappresentava la vera competizione atta a laureare i campioni del mondo, relegando i vincitori del torneo della FIFA quasi al rango di involontari usurpatori. Fu così che la FIFA intavolò una serie di trattative con la Toyota per arrivare ad una soluzione, anche se una prima idea che mirava al ritorno dell'Intercontinentale alla formula dell'andata e ritorno (nel quadro di un'organizzazione ora gestita dalla federazione mondiale) fallì nel 2001.

La formula a eliminazione diretta (2005-presente)[modifica | modifica wikitesto]

I giocatori del Barcellona festeggiano la vittoria nell'edizione del 2011: le squadre spagnole sono quelle con il maggior numero di successi nella manifestazione (7, di cui 5 consecutivi).

La successiva edizione nacque nel 2005 quando FIFA e Toyota trovarono l'accordo per un torneo organizzato dalla federazione e sempre sponsorizzato dalla casa automobilistica nipponica. La quadratura del cerchio fu trovata ideando una manifestazione che riprendesse esplicitamente e si ponesse chiaramente nel solco della vecchia Coppa Intercontinentale, ma che al contempo ne rappresentasse l’evoluzione. La Coppa Toyota del Campionato del Mondo per club FIFA (in inglese: FIFA Club World Championship Toyota Cup) si sarebbe svolta nello stesso luogo, nello stesso periodo e con lo stesso sponsor dell'Intercontinentale. A tal fine i campioni d'Europa e del Sud America non si sarebbero più incontrati direttamente in finale, ma avrebbero dovuto affrontare preliminarmente in semifinale le due vincenti delle eliminatorie. La formula dell'eliminazione diretta garantiva inoltre snellezza, rapidità e interesse al torneo.

La prima edizione, che vide l'affermazione del San Paolo sul Liverpool, comportò dunque il pensionamento del vecchio trofeo del 1960, sostituito da una nuova coppa, che tuttavia richiama chiaramente la precedente, seppur in versione più moderna (il pallone che viene sostenuto raffigura le varie aree geografiche del globo). Dal 2006 il nome originario della competizione è stato semplificato in Coppa del Mondo per club.

Dal 2007 la squadra vincitrice della manifestazione applica sulla propria divisa il FIFA Club World Cup Champions Badge, uno stemma che indossa fino alla successiva edizione. Questa novità è stata presentata ufficialmente il 7 febbraio 2008 a Zurigo nel quartier generale della FIFA dal suo segretario Jerome Valcke, in presenza dell'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani, all'epoca detentore del trofeo.

L'edizione del 2009, che ha visto l'affermazione del Barcellona sull'Estudiantes, è stata la prima Coppa del Mondo per club disputata al di fuori del Giappone, mentre nell'edizione del 2010 si è assistito per la prima volta ad una finale diversa dalla tradizionale sfida fra i campioni europei e quelli sudamericani: a rompere il duopolio è stata la squadra congolese del TP Mazembe, grazie alla vittoria in semifinale sui brasiliani dell'Internacional di Porto Alegre. Gli africani hanno poi perso nella finalissima contro l'Inter per 3-0.

Il capitano del Corinthians Alessandro alza il trofeo dopo la vittoria del 2012: quella dei brasiliani è l'unica affermazione di un club sudamericano nelle ultime 13 edizioni.

Dopo le due edizioni disputate negli Emirati Arabi Uniti, nelle due edizioni del 2011 e del 2012 il trofeo è tornato nuovamente in Giappone, mentre le due edizioni successive sono state assegnate al Marocco.[24]

Nell'edizione 2013, vinta dai tedeschi del Bayern Monaco, si è avuta la seconda finale fra una squadra europea ed un'africana, il Raja Casablanca. I marocchini, dopo il Corinthians nell’edizione del 2000, sono la prima squadra rappresentativa del paese ospitante ad aver raggiunto la finale. Il Mondiale per club 2014 vede la vittoria del Real Madrid, che il 20 dicembre conquista il trofeo battendo in finale per 2-0 il San Lorenzo.[25]

L'organizzazione delle edizioni 2015 e 2016 è stata nuovamente assegnata al Giappone,[26] mentre quella delle edizioni 2017 e 2018 agli Emirati Arabi Uniti.[27] Nel 2015 a trionfare è il Barcellona, che batte gli argentini del River Plate e conquista il suo terzo Mondiale per club. Nel 20162017 e 2018 si assiste al tris di successi consecutivi del Real Madrid, che supera rispettivamente i giapponesi del Kashima Antlers, i brasiliani del Gremio e gli emiratini dell’Al-Ain: per il club madrileno si tratta di un record, dal momento che nessuna squadra era mai riuscita in precedenza a conquistare tre edizioni di fila della prestigiosa manifestazione.

L'organizzazione delle edizioni 2019 e 2020 è stata assegnata al Qatar come prova generale per il campionato mondiale di calcio 2022. A prevalere nell'edizione del 2019 è stato il Liverpool, che ha superato per 1-0 ai tempi supplementari il Flamengo, ottenendo il suo primo titolo mondiale, mentre è stato il Bayern Monaco a trionfare nell'edizione del 2020, al secondo successo nella competizione, superando con lo stesso risultato il Tigres UANL. Il Chelsea conquista il suo primo titolo nell'edizione 2021, battendo ai tempi supplementari con il risultato di 2-1 il Palmeiras. Il Real Madrid torna a trionfare nell'edizione 2022, superando l'Al-Hilal con il punteggio di 5-3 e ottenendo il quinto titolo.

I primi piani di allargamento e l'espansione definitiva a 32 squadre[modifica | modifica wikitesto]

Nel marzo 2019, confermando i propositi di revisione del torneo espressi da Gianni Infantino tra il 2016 e il 2018,[28][29][30] la FIFA ha ufficializzato l'allargamento delle partecipanti a 24 squadre; la formula rinnovata avrebbe previsto otto gironi da tre squadre ciascuno, con le vincenti di ogni gruppo che si sarebbero qualificate per la fase ad eliminazione diretta. L'edizione pilota del nuovo torneo a cadenza quadriennale si sarebbe svolta in Cina, sostituendo di fatto la FIFA Confederations Cup nel calendario internazionale.[31] Originariamente prevista tra giugno e luglio 2021, il 17 marzo 2020 l'edizione è stata rinviata dalla FIFA a data da destinarsi in un periodo compreso tra il 2021 e il 2023, facendo seguito allo spostamento del campionato europeo e della Coppa America a causa della pandemia di COVID-19.[32] Il 4 dicembre successivo la FIFA ha comunicato la decisione di rinviare la prima edizione del torneo con il nuovo formato prevista per il 2021 e di organizzare nello stesso anno un'edizione con la formula in vigore fino al 2020 in Giappone, il quale successivamente ha rinunciato ad ospitare la manifestazione a causa della pandemia.[33][34] Il 20 ottobre 2021 la FIFA ha assegnato l'organizzazione del torneo agli Emirati Arabi Uniti.[35] Il 17 dicembre 2022 la FIFA ha comunicato ufficialmente l'allargamento delle partecipanti a 32 squadre, con la prima edizione del nuovo formato che si disputerà nel giugno 2025 per poi svolgersi a cadenza quadriennale.[5][36] Nello stesso mese la FIFA ha assegnato l'edizione del 2022 al Marocco.[5]

Il 14 febbraio 2023 l'Arabia Saudita viene scelta come Paese organizzatore dell'edizione 2023,[37] che sarà anche l'ultima prima del cambio di formato previsto nel 2025, come confermato un mese dopo.[38] Contestualmente la FIFA ha annunciato anche l'intenzione di creare un nuovo torneo a cadenza annuale che vedrà come partecipanti le vincitrici delle principali competizioni per club confederali, con la rappresentante dell'UEFA che accederà direttamente alla finale e le altre rappresentanti che si sfideranno in una serie di spareggi interconfederali.[38] Il 23 giugno successivo l'edizione 2025 viene assegnata agli Stati Uniti.[39]

Trofeo e premi[modifica | modifica wikitesto]

Il FIFA Champions Badge conferito ai club vincitori a partire dall'edizione 2007.

La coppa assegnata alla squadra vincitrice è stata disegnata in occasione dell'edizione del 2005, la prima in continuità con la Coppa Intercontinentale. Pesa 5,2 chilogrammi, è alta 50 centimetri e la sua base ha un diametro di 20 cm. Realizzata da un'impresa di design di Birmingham, la coppa rappresenta il globo sostenuto da sette pilastri: sei adiacenti, simboleggianti le squadre rappresentative di ogni continente, e uno più isolato simboleggiante la squadra vincitrice. I materiali utilizzati per le diverse parti della coppa sono molteplici: ottone, rame, argento, alluminio, cromo, rodio, e altri metalli placcati in oro.[40]

La squadra vincitrice, dal 2007, ha anche il diritto di esporre sulla propria maglia il FIFA Club World Cup Champions Badge, fino allo svolgimento dell'edizione successiva. Ai membri delle squadre piazzatesi ai primi tre posti vengono assegnate delle medaglie, rispettivamente d'oro, d'argento e di bronzo. Inoltre a tutte le squadre partecipanti viene donata una targa ricordo. La FIFA, così come in altre sue manifestazioni, al termine della Coppa del mondo per club assegna a una delle squadre uno speciale premio per il fair-play, sulla base di punteggi assegnati da un apposito gruppo di studio della confederazione mondiale.[41]

Lo stesso gruppo di studio ha il compito di individuare un gruppo di giocatori fra i quali individuare il migliore del torneo. Le prime tre posizioni sono poi assegnate tramite una votazione svolta fra i rappresentanti dei media.[41]

Albo d'oro[modifica | modifica wikitesto]

Anno Ospitante   Finale   Finale terzo e quarto posto
Vincitore Risultato 2º posto 3º posto Risultato 4º posto
2000[1] Bandiera del Brasile Brasile Bandiera del Brasile Corinthians 0 - 0 (dts)
(4-3 dtr)
Bandiera del Brasile Vasco da Gama Bandiera del Messico Necaxa 1 - 1 (dts)
(4-3 dtr)
Bandiera della Spagna Real Madrid
2001 Bandiera della Spagna Spagna Annullata Annullata
2005 Bandiera del Giappone Giappone Bandiera del Brasile San Paolo 1 - 0 Bandiera dell'Inghilterra Liverpool Bandiera della Costa Rica Saprissa 3 - 2 Bandiera dell'Arabia Saudita Al-Ittihād
2006 Bandiera del Giappone Giappone Bandiera del Brasile Internacional 1 - 0 Bandiera della Spagna Barcellona Bandiera dell'Egitto Al-Ahly 2 - 1 Bandiera del Messico América
2007 Bandiera del Giappone Giappone Bandiera dell'Italia Milan 4 - 2 Bandiera dell'Argentina Boca Juniors Bandiera del Giappone Urawa Reds 2 - 2 (dts)
(4-2 dtr)
Bandiera della Tunisia Étoile du Sahel
2008 Bandiera del Giappone Giappone Bandiera dell'Inghilterra Manchester Utd 1 - 0 Bandiera dell'Ecuador LDU Quito Bandiera del Giappone Gamba Osaka 1 - 0 Bandiera del Messico Pachuca
2009 Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Emirati Arabi Uniti Bandiera della Spagna Barcellona 2 - 1 (dts) Bandiera dell'Argentina Estudiantes (LP) Bandiera della Corea del Sud Pohang Steelers 1 - 1 (dts)
(4-3 dtr)
Bandiera del Messico Atlante
2010 Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Emirati Arabi Uniti Bandiera dell'Italia Inter 3 - 0 Bandiera della RD del Congo TP Mazembe Bandiera del Brasile Internacional 4 - 2 Bandiera della Corea del Sud Seongnam
2011 Bandiera del Giappone Giappone Bandiera della Spagna Barcellona 4 - 0 Bandiera del Brasile Santos Bandiera del Qatar Al-Sadd 0 - 0 (dts)
(5-3 dtr)
Bandiera del Giappone Kashiwa Reysol
2012 Bandiera del Giappone Giappone Bandiera del Brasile Corinthians 1 - 0 Bandiera dell'Inghilterra Chelsea Bandiera del Messico Monterrey 2 - 0 Bandiera dell'Egitto Al-Ahly
2013 Bandiera del Marocco Marocco Bandiera della Germania Bayern Monaco 2 - 0 Bandiera del Marocco Raja Casablanca Bandiera del Brasile Atlético Mineiro 3 - 2 Bandiera della Cina Guangzhou E.
2014 Bandiera del Marocco Marocco Bandiera della Spagna Real Madrid 2 - 0 Bandiera dell'Argentina San Lorenzo Bandiera della Nuova Zelanda Auckland City 1 - 1 (dts)
(4-2 dtr)
Bandiera del Messico Cruz Azul
2015 Bandiera del Giappone Giappone Bandiera della Spagna Barcellona 3 - 0 Bandiera dell'Argentina River Plate Bandiera del Giappone Sanfrecce Hiroshima 2 - 1 Bandiera della Cina Guangzhou E.
2016 Bandiera del Giappone Giappone Bandiera della Spagna Real Madrid 4 - 2 (dts) Bandiera del Giappone Kashima Antlers Bandiera della Colombia Atlético Nacional 2 - 2 (dts)
(4-3 dtr)
Bandiera del Messico América
2017 Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Emirati Arabi Uniti Bandiera della Spagna Real Madrid 1 - 0 Bandiera del Brasile Grêmio Bandiera del Messico Pachuca 4 - 1 Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Al-Jazira
2018 Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Emirati Arabi Uniti Bandiera della Spagna Real Madrid 4 - 1 Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Al-Ain Bandiera dell'Argentina River Plate 4 - 0 Bandiera del Giappone Kashima Antlers
2019 Bandiera del Qatar Qatar Bandiera dell'Inghilterra Liverpool 1 - 0 (dts) Bandiera del Brasile Flamengo Bandiera del Messico Monterrey 2 - 2 (dts)
(4-3 dtr)
Bandiera dell'Arabia Saudita Al-Hilal
2020[42] Bandiera del Qatar Qatar Bandiera della Germania Bayern Monaco 1 - 0 Bandiera del Messico Tigres UANL Bandiera dell'Egitto Al-Ahly 0 - 0 (dts)
(3-2 dtr)
Bandiera del Brasile Palmeiras
2021[43] Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Emirati Arabi Uniti Bandiera dell'Inghilterra Chelsea 2 - 1 (dts) Bandiera del Brasile Palmeiras Bandiera dell'Egitto Al-Ahly 4 - 0 Bandiera dell'Arabia Saudita Al-Hilal
2022[44] Bandiera del Marocco Marocco Bandiera della Spagna Real Madrid 5 - 3 Bandiera dell'Arabia Saudita Al-Hilal Bandiera del Brasile Flamengo 4 - 2 Bandiera dell'Egitto Al-Ahly
2023 Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita            
2025 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti            

Medagliere[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Statistiche della Coppa del mondo per club FIFA.

Per club[modifica | modifica wikitesto]

Club 1º posto 2º posto 3º posto Totale
Bandiera della Spagna Real Madrid 5 0 0 5
Bandiera della Spagna Barcellona 3 1 0 4
Bandiera del Brasile Corinthians 2 0 0 2
Bandiera della Germania Bayern Monaco 2 0 0 2
Bandiera dell'Inghilterra Liverpool 1 1 0 2
Bandiera dell'Inghilterra Chelsea 1 1 0 2
Bandiera del Brasile Internacional 1 0 1 2
Bandiera del Brasile San Paolo 1 0 0 1
Bandiera dell'Italia Milan 1 0 0 1
Bandiera dell'Inghilterra Manchester Utd 1 0 0 1
Bandiera dell'Italia Inter 1 0 0 1
Bandiera dell'Argentina River Plate 0 1 1 2
Bandiera del Brasile Flamengo 0 1 1 2
Bandiera del Brasile Vasco da Gama 0 1 0 1
Bandiera dell'Argentina Boca Juniors 0 1 0 1
Bandiera dell'Ecuador LDU Quito 0 1 0 1
Bandiera dell'Argentina Estudiantes (LP) 0 1 0 1
Bandiera della RD del Congo TP Mazembe 0 1 0 1
Bandiera del Brasile Santos 0 1 0 1
Bandiera del Marocco Raja Casablanca 0 1 0 1
Bandiera dell'Argentina San Lorenzo 0 1 0 1
Bandiera del Giappone Kashima Antlers 0 1 0 1
Bandiera del Brasile Grêmio 0 1 0 1
Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Al-Ain 0 1 0 1
Bandiera del Messico Tigres UANL 0 1 0 1
Bandiera del Brasile Palmeiras 0 1 0 1
Bandiera dell'Arabia Saudita Al-Hilal 0 1 0 1
Bandiera dell'Egitto Al-Ahly 0 0 3 3
Bandiera del Messico Monterrey 0 0 2 2
Bandiera del Messico Necaxa 0 0 1 1
Bandiera della Costa Rica Saprissa 0 0 1 1
Bandiera del Giappone Urawa Reds 0 0 1 1
Bandiera del Giappone Gamba Osaka 0 0 1 1
Bandiera della Corea del Sud Pohang Steelers 0 0 1 1
Bandiera del Qatar Al-Sadd 0 0 1 1
Bandiera del Brasile Atlético Mineiro 0 0 1 1
Bandiera della Nuova Zelanda Auckland City 0 0 1 1
Bandiera del Giappone Sanfrecce Hiroshima 0 0 1 1
Bandiera della Colombia Atlético Nacional 0 0 1 1
Bandiera del Messico Pachuca 0 0 1 1

Per Federazione[modifica | modifica wikitesto]

Federazione 1º posto 2º posto 3º posto Totale
Bandiera della Spagna Spagna 8 1 0 9
Bandiera del Brasile Brasile 4 5 3 12
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 3 2 0 5
Bandiera dell'Italia Italia 2 0 0 2
Bandiera della Germania Germania 2 0 0 2
Bandiera dell'Argentina Argentina 0 4 1 5
Bandiera del Messico Messico 0 1 4 5
Bandiera del Giappone Giappone 0 1 3 4
Bandiera dell'Ecuador Ecuador 0 1 0 1
Bandiera del Marocco Marocco 0 1 0 1
Bandiera della RD del Congo RD del Congo 0 1 0 1
Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Emirati Arabi Uniti 0 1 0 1
Bandiera dell'Arabia Saudita Arabia Saudita 0 1 0 1
Bandiera dell'Egitto Egitto 0 0 3 3
Bandiera della Colombia Colombia 0 0 1 1
Bandiera della Corea del Sud Corea del Sud 0 0 1 1
Bandiera della Costa Rica Costa Rica 0 0 1 1
Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda 0 0 1 1
Bandiera del Qatar Qatar 0 0 1 1

Per Confederazione[modifica | modifica wikitesto]

Confederazione 1º posto 2º posto 3º posto Totale
UEFA 15 3 0 18
CONMEBOL 4 10 5 19
AFC 0 3 5 8
CAF 0 2 3 5
CONCACAF 0 1 5 6
OFC 0 0 1 1

Riconoscimenti accessori[modifica | modifica wikitesto]

Thiago Silva premiato come miglior giocatore del torneo nell'edizione del 2021.
Anno Pallone d'oro Pallone d'argento Pallone di bronzo Premio Fair Play
2000[1] Bandiera del Brasile Edílson Bandiera del Brasile Edmundo Bandiera del Brasile Romário Bandiera dell'Arabia Saudita Al-Nassr
2005 Bandiera del Brasile Rogério Ceni Bandiera dell'Inghilterra Steven Gerrard Bandiera della Costa Rica Cristian Bolaños Bandiera dell'Inghilterra Liverpool
2006 Bandiera del Portogallo Deco Bandiera del Brasile Iarley Bandiera del Brasile Ronaldinho Bandiera della Spagna Barcellona
2007 Bandiera del Brasile Kaká Bandiera dei Paesi Bassi Clarence Seedorf Bandiera dell'Argentina Rodrigo Palacio Bandiera del Giappone Urawa Reds
2008 Bandiera dell'Inghilterra Wayne Rooney Bandiera del Portogallo Cristiano Ronaldo Bandiera dell'Argentina Damián Manso Bandiera dell'Australia Adelaide Utd
2009 Bandiera dell'Argentina Lionel Messi Bandiera dell'Argentina Juan Sebastián Verón Bandiera della Spagna Xavi Bandiera del Messico Atlante
2010 Bandiera del Camerun Samuel Eto'o Bandiera della RD del Congo Dioko Kaluyituka Bandiera dell'Argentina Andrés D'Alessandro Bandiera dell'Italia Inter
2011 Bandiera dell'Argentina Lionel Messi Bandiera della Spagna Xavi Bandiera del Brasile Neymar Bandiera della Spagna Barcellona
2012 Bandiera del Brasile Cássio Bandiera del Brasile David Luiz Bandiera del Perù Paolo Guerrero Bandiera del Messico Monterrey
2013 Bandiera della Francia Franck Ribéry Bandiera della Germania Philipp Lahm Bandiera del Marocco Mouhcine Iajour Bandiera della Germania Bayern Monaco
2014 Bandiera della Spagna Sergio Ramos Bandiera del Portogallo Cristiano Ronaldo Bandiera della Nuova Zelanda Ivan Vicelich Bandiera della Spagna Real Madrid
2015 Bandiera dell'Uruguay Luis Suárez Bandiera dell'Argentina Lionel Messi Bandiera della Spagna Andrés Iniesta Bandiera della Spagna Barcellona
2016 Bandiera del Portogallo Cristiano Ronaldo Bandiera della Croazia Luka Modrić Bandiera del Giappone Gaku Shibasaki Bandiera del Giappone Kashima Antlers
2017 Bandiera della Croazia Luka Modrić Bandiera del Portogallo Cristiano Ronaldo Bandiera dell'Uruguay Jonathan Urretaviscaya Bandiera della Spagna Real Madrid
2018 Bandiera del Galles Gareth Bale Bandiera del Brasile Caio Bandiera della Colombia Rafael Santos Borré Bandiera della Spagna Real Madrid
2019 Bandiera dell'Egitto Mohamed Salah Bandiera del Brasile Bruno Henrique Bandiera del Brasile Carlos Eduardo Bandiera della Tunisia Espérance
2020 Bandiera della Polonia Robert Lewandowski Bandiera della Francia André-Pierre Gignac Bandiera della Germania Joshua Kimmich Bandiera del Qatar Al-Duhail
2021 Bandiera del Brasile Thiago Silva Bandiera del Brasile Dudu Bandiera del Brasile Danilo Bandiera dell'Inghilterra Chelsea
2022 Bandiera del Brasile Vinícius Júnior Bandiera dell'Uruguay Federico Valverde Bandiera dell'Argentina Luciano Vietto Bandiera della Spagna Real Madrid

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Il San Paolo viene ricevuto dalla Federazione calcistica paulista e dal Presidente brasiliano Lula dopo la vittoria del Mondiale per club 2005.

La competizione, da quando fu istituita nel 2000, ha ricevuto trattamenti mediatici differenti.

In Europa, soprattutto nel Regno Unito e tra i mezzi di comunicazione di massa britannici, il torneo è scarsamente considerato a causa del suo livello tecnico, considerato inferiore alla precedente Coppa Intercontinentale;[45] ciò è dovuto alla superiorità evidente, rispetto al passato, dei club europei su quelli sudamericani, favorita dalla forza economica e dalla sempre maggiore permeabilità delle frontiere.[46][47]

In Sudamerica e nel resto del mondo, al contrario, i mass-media lo ritengono il punto più alto nella carriera di un calciatore, allenatore o squadra di club.[48][49]

Elenco Partecipazioni (3)

Stagione Totale           Casa           Fuori           Neutro          
  G V N P GF GS G V N P GF GS G V N P GF GS G V N P GF GS
1973 1 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 0 1 0 1
1985 1 0 1 0 2 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 1 0 2 2
1996 1 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 1 0
TOTALE 3 1 1 1 3 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 3 1 1 1 3 3